Padule di Fuchecchio



Oasi di Protezione Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone

Lettera aperta

Al Presidente della Provincia di Pistoia
All’Assessore all’Ambiente, alla Caccia ed alle Aree Protette della Provincia di Pistoia
Ai Consiglieri della Provincia di Pistoia

E, p.c.
All’assessore Regionale all’Ambiente, Biodiversità ed Aree Protette della Regione Toscana

Oggetto: Oasi di Protezione Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone

Gentili Presidente, Assessore, Consiglieri,

vi scriviamo questa breve nota in relazione all’area denominata Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone, che rappresenta una delle aree naturali di maggiore pregio ambientale non solo a livello locale, ma anche a livello regionale ed oltre. In essa sono ancora presenti due tipologie di ambienti naturali molto rari: la foresta semiallagata delle aree planiziali interne e alcune piccole torbiere relitte, dove trovano rifugio comunità animali e vegetali di notevole valore. Per tale motivo quest’area è stata perimetrata come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), sulla base delle due Direttive della Comunità Europea che hanno per oggetto la conservazione della natura.

Notizie dettagliate sul sito in oggetto le potrete trovare nella pubblicazione scaricabile al seguente indirizzo http://www.zoneumidetoscane.it/sites/default/files/u4/quaderni_pdf_07.pdf curata dal Centro di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio, dove sono accuratamente descritte le attività di studio e gli interventi di ripristino ambientale che codesta spettabile Amministrazione Provinciale, con il finanziamento della Regione Toscana, ha promosso e realizzato nel corso degli ultimi 10 anni.

Non nascondiamo la sorpresa, e perfino la difficoltà a credere che dopo aver lavorato per anni nella direzione della tutela e della valorizzazione di una parte di questo importante sito (ci riferiamo in particolare ala porzione che ricade all’interno dell’omonima Oasi di Protezione), programmandone anche l’inserimento nell’adiacente Riserva Naturale del Padule di Fucecchio, la Provincia di Pistoia preveda nel nuovo Piano Faunistico Venatorio (in fase di adozione) di ridurre in maniera consistente la superficie dell’oasi per realizzare un recinto dove consentire un’attività di “tiro al cinghiale” (con animali appositamente immessi all’interno). Tralasciando ogni considerazione di merito circa la natura di questa pratica (che rimettiamo alla valutazione di ciascuno di voi), ci chiediamo per quale motivo essa non possa collocarsi all’interno dell’adiacente Azienda Faunistico-Venatoria di Castelmartini che risulta già circa il doppio più ampia dell’oasi di protezione e al cui interno è presente una porzione di bosco del tutto analoga a quella che si vorrebbe scorporare dall’oasi. Occorre però considerare che un’attività di questo tipo all’interno di un SIC necessita di una preliminare procedura di valutazione d’incidenza ambientale (come previsto dalla Direttiva 92/43), e dubitiamo che essa, se condotta correttamente, possa portare ad un esito favorevole.

Ci sia inoltre consentito di rilevare come questa operazione sia stata condotta nella più assoluta assenza di trasparenza. Queste associazioni infatti dopo aver ricevuto da codesta amministrazione una bozza del nuovo Piano Faunistico Venatorio Provinciale (per le consultazioni previste dalla normativa) ed aver rilevato che in essa, sia per l’Oasi di Protezione che per l’Azienda Faunistico Venatoria, era prevista una non meglio precisata “revisione dei confini”, hanno chiesto agli uffici competenti di essere informati sulla natura e le motivazioni di questa modifica, senza ricevere da oltre tre mesi a questa parte alcuna risposta!

Sono molti anni che le associazioni ambientaliste, e del resto da qualche tempo anche una parte del mondo venatorio locale, stanno adoperandosi con atteggiamento responsabile e collaborativo affinché il Padule di Fucecchio e gli ambienti naturali ad esso collegati trovino una tutela ed una valorizzazione turistica consone alla grande ricchezza di natura e testimonianze storiche di quest’area. Sono state avanzate proposte relative allo sviluppo della sentieristica e dell’accoglienza diffusa ed alla realizzazione nei fertili terreni della bonifica di coltivazioni di qualità in filiera corta. E’ su queste direttrici che la politica e le istituzioni dovrebbero orientare la crescita delle comunità locali, perché crediamo che senza un modello di sviluppo fondato sulla qualità e sulla salubrità dell’ambiente l’economia è destinata al collasso.

Continueremo ad offrire il nostro contributo di idee, sperando di incontrare nella Provincia e nelle comunità locali interlocutori sensibili, ma non mancheremo di perseguire tutte le forme democratiche di opposizione ad operazioni spregiudicate prive di ogni consequenzialità rispetto ad un quadro di azioni e di impegni già assunti, sulla base dei quali è già stata investita una importante quantità di denaro pubblico (oltre 600.000 Euro).

Manifestando la nostra disponibilità per qualsiasi approfondimento, ringraziamo per la cortese attenzione.

WWF – Comitato di Pistoia
Legambiente – Circolo della Valdinievole
Legambiente – Circolo Empolese -Valdelsa

Pieve a Nievole, 20 maggio 2013