In merito alla localizzazione di una c.d. area ecologica nella zona ex-Pallavicini a Pistoia, vorremmo innanzitutto chiarire le finalità di questa struttura (anzi, si dovrebbe usare il plurale visto che ne servirà più di una).
Nei comuni dove la raccolta porta-a-porta (Pap) funziona da anni, come a Capannori, le aree ecologiche sono presenti e funzionali (e non alternative) alla raccolta stessa.
Rimanendo all’esempio di Capannori, questo comune ne conta ben quattro: in una vengono conferiti i residui verdi e le potature per quantità superiori a 120 Kg ed i rifiuti speciali; in un’altra sempre il verde e le potature ma anche gli ingombranti, i RAEE, i tubi al neon, le batterie al piombo, il metallo, il vetro, la carta ed il cartone, il legno, l’olio alimentare, le carogne di animali e gli inerti; nella terza vengono conferiti gli stessi rifiuti ed in più i contenitori contaminati vuoti (es. vernici); nell’ultima le stesse tipologie di rifiuti della seconda.
ASCIT ci ha comunicato che queste stazioni ecologiche sono appunto funzionali alla raccolta porta-a-porta: un cittadino che avesse una necessità impellente di smaltire rifiuti (es. trasloco, ingombranti, lavori eccezionali in casa, potatura stagionale massiva, ecc) può conferire presso questi centri senza dover aspettare (ad esempio) una settimana per lo svuotamento dei propri bidoncini dei rifiuti, cosa che avviene in ogni raccolta P.a.p che si rispetti.
Ecco perché il Comune di Pistoia e Publiambiente dovrebbero chiarire meglio il concetto di “conferimento volontario” perché si sa che in Italia, quando le cose sono volontarie, affidate alla discrezione delle persone, spesso non danno gli effetti desiderati. Deve passare invece il concetto di “obbligatorietà” del conferimento, nel caso in cui un cittadino necessiti di portare dei rifiuti che non possono essere raccolti con la P.a.p. o che c’è urgenza di smaltire.
A fronte di questa obbligatorietà, il cittadino deve essere però premiato con uno sconto sulla parte variabile della tassa sui rifiuti (la futura TARI).
Per quanto riguarda la localizzazione presso l’area ex-Pallavicini, già di per sé scriteriatamente congestionata, ci pare una scelta poco condivisibile, mentre, a nostro parere, l’area intorno al Dano potrebbe assolvere tranquillamente questa funzione e con un minor impatto ambientale.
Per ciò che concerne i miasmi e i cattivi odori, questo tipo di aree, per il tipo di rifiuti che vengono conferiti, non dovrebbero dare particolari problemi. Non si parla di discariche o di inceneritori ma di luoghi dove i cittadini portano rifiuti peraltro non umidi e quindi non putrescenti.
PISTOIA, 16 ottobre 2013
Comitato per il WWF di Pistoia