ATTACCO AL PADULE DI FUCECCHIO: UN GESTO IGNOBILE
Quello che si è consumato domenica pomeriggio contro il Padule di Fucecchio, con l’attacco da parte di folli personaggi attraverso l’uso di bengala e richiami di uccelli, per spaventare e “stanare” l’avifauna della riserva, è un gesto ignobile ed indecente, che offende non soltanto l’ambiente ma la stessa comunità civile.
L’imbarbarimento della nostra società, che si manifesta quotidianamente attraverso molteplici azioni, si “arricchisce” dunque di questo atto criminale, perpetrato nei confronti di un’area di grandissima valenza ambientale. La miseria umana non riesce mai a finire di stupire, ogni mezzo è lecito per raggiungere un obiettivo, in questo caso una strage di animali.
Sarebbe importante che anche le associazioni venatorie prendessero una posizione netta contro questi atti, proprio per tutelare tutti i cacciatori onesti che esse rappresentano.
L’area del Padule di Fucecchio non è purtroppo nuova a situazioni di illegalità diffusa, che potrebbero verosimilmente aumentare a causa delle decisioni governative.
La vigilanza ambientale si sta sempre più assottigliando; la stessa Polizia provinciale sta vivendo un pericoloso vuoto normativo. La Regione – alla quale sono passate le competenze prima spettanti alle Provincie – non ha ancora deciso chi dovrà fare vigilanza venatoria ed ittica in aree non metropolitane, comprese le riserve naturali.
Le Provincie non hanno più nessuna delega ambientale.
D’altra parte lo stesso Corpo Forestale dello Stato è sotto organico ed ha un futuro alquanto incerto.
Stante questa situazione, è ancora più importante ed urgente salvare il Centro di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio. E’ grazie al suo lavoro che esiste e viene fatta conoscere la pur piccola Riserva naturale. Il futuro dell’area passa attraverso il lavoro del Centro dove, è bene ricordare, lavorano da anni due persone dalle alte capacità professionali. Qual è il metro per giudicare un ente “inutile” ?: non è di pubblica utilità portare i ragazzi, le scuole, i cittadini a far conoscere un’area umida tra le più importanti dell’Italia peninsulare? Senza questo lavoro ed in considerazione della diminuita vigilanza, l’area rischia di rimanere in mano a certi criminali come quelli dei bengala, che la considerano totalmente nella propria scellerata disponibilità.
Pistoia, 12 gennaio 2015 Comitato per il WWF di Pistoia e Prato
<<…>> Marco Beneforti
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