Da “Il Tirreno” 07/04/2011
«Diserbante nel bacino di Falchereto»
Denuncia di cittadini e Wwf ad Asl, Arpat e procura della Repubblica
di Marta Quilici
QUARRATA. Sessantasette firme e una segnalazione delle guardie zoofile del Wwf contro il trattamento con diserbanti nei pressi del bacino del Falchereto di Quarrata.
La petizione – promossa da Comitato Acqua bene comune, Comitato contro l’inceneritore e Cittadini Toscani – è stata consegnata stamattina ai Comuni di Quarrata e Agliana, alla Provincia di Pistoia, alla Procura della Repubblica, al dipartimento di igiene pubblica dell’Asl e all’Arpat. Già la scorsa settimana, inoltre, le guardie zoofile del Wwf avevano segnalato la situazione ad Asl, Arpat e Comune di Quarrata. «Il problema è sempre lo stesso – spiega la guardia Wwf Pierluigi Palandri – anche quest’anno non è stato rispettato il raggio di 200 metri dal bacino entro cui è vietato per legge spandere il diserbante. Come è accaduto anche negli anni passati, infatti, il vigneto che si attesta sul bacino è stato completamente diserbato fino ad appena una cinquantina di metri di distanza dal bacino».
Quello del Falchereto non è un bacino di attingimento diretto a servizio dell’acquedotto, ma è tenuto come riserva. «Questo è vero – continua Palandri – ma ciò non significa che non debba essere preservato. Quando piove, quelle poche decine di metri che separano l’area diserbata dal bacino vengono attraversate da rigagnoli che si buttano nell’invaso e che si portano dietro tutto ciò che trovano lungo il loro cammino, diserbante compreso. La scorsa settimana abbiamo fatto un sopralluogo in zona e segnalato il problema agli organi competenti».Ieri mattina altri cittadini hanno presentato una petizione sullo stesso caso: «I cittadini del Comune di Quarrata e delle zone limitrofe – si legge nel documento, sottoscritto da 67 persone – chiedono il rispetto della legge regionale (che prevede una fascia di protezione di 200 metri dalle risorse idriche, ndr) per la tutela del bacino di Falchereto.
In questi giorni si vedono evidenti tracce di diserbante che è stato irrorato in un vigneto le cui acque meteoriche scolmano direttamente, dopo 20 o 30 metri, nel bacino lato-sud».
I cittadini chiedono quindi «un immediato sopralluogo, l’analisi multiresiduo di fitofarmaci delle acque in questione» e «la sospensione di irrorazione di agro tossici (pesticidi chimici di sintesi) nella fascia di rispetto del bacino».
Il documento è stato consegnato ieri mattina a Comuni di Quarrata e di Agliana, Provincia, consiglio regionale, organi di controllo (Asl e Arpat) e procura. «Si tratta di 4 o 5 ettari di vigne diserbate – spiega Silvia Franzini, prima firmataria del documento – Quando piove, essendo il terreno in discesa, l’acqua sgronda tutta nel bacino portandosi dietro il diserbante.