COMUNICATO STAMPA. Il Porta-a-porta a Pistoia: perché non viene allargato a tutta la città?
Da qualche tempo due quartieri della nostra città sono stati coinvolti nel nuovo processo di raccolta differenziata porta-a-porta (P.a.p.). Stiamo parlando del centro storico e dell’area commerciale di Sant’Agostino, peraltro due zone sostanzialmente poco popolose rispetto ad altri quartieri di Pistoia.Migliaia di cittadini hanno imparato – o stanno imparando – a raccogliere separatamente, tramite appositi bidoncini raccolti presso le unità familiari e/o commerciali, i rifiuti prodotti in base ad un calendario stabilito da Publiambiente.
Come dimostrano tutte le realtà territoriali dove il sistema P.a.P. è stato realizzato, la quantità dei rifiuti urbani diminuisce in modo significativo come conseguenza di un processo educativo accelerato… e anche come conseguenza di una deassimilazione dei rifiuti derivanti dalle attività produttive che oggi “gonfiano” (per circa il 20%) la quantità dei rifiuti urbani (e che, se vengono deassimilati dai RSU, devono trovare percorsi diversi – come prevede l’attuale legislazione – di smaltimento).Non solo. Oltre alla diminuzione, nel breve periodo, dei rifiuti, si assiste anche ad un raccolta differenziata di qualità, tutto l’opposto del sistema dei cassonetti stradali, spesso “sporcati” da rifiuti di altra natura.
Detto questo, non si capisce perché il Comune di Pistoia non si decida ad allargare a tutta la città questo nuovo sistema di raccolta, l’unico che può dare frutti in termini di riduzione e di ricollocamento sul mercato dei rifiuti raccolti. Non ha senso continuare a sperimentare soltanto due quartieri che, lo abbiamo detto, non sono significativi – da soli – in termini di unità familiari coinvolte.
Inoltre, accanto ad una raccolta P.a.P. seria e generalizzata a tutta la città, dovrebbero sorgere delle “isole ecologiche”, dove i cittadini possano, in qualsiasi momento, depositare ingombranti e tutti gli altri rifiuti non smaltibili con il sistema del porta-a-porta. A questa associazione non risulta che nel Regolamento Edilizio che il Consiglio Comunale di Pistoia dovrà approvare a breve vi sia la previsione di piano per l’individuazione di aree destinate ad isole ecologiche nè tanto meno la volontà politica di farlo.
In questa maniera si va da poche parti e la raccolta differenziata – con il sistema dei cassonetti stradali che attualmente interessa il 90% della nostra città – non porterà mai a superare il 40-45% di rifiuti raccolti separatamente (attualmente è stabile intorno al 39%).
Chiediamo quindi con forza l’allargamento della P.a.P. a tutta la città e la contestuale previsione di isole ecologiche.
Pistoia, 23 novembre 2011
Comitato per il WWF di Pistoia