Padule di Fuchecchio



Lettera aperta di WWF e Legambiente al Presidente della Provincia di Pistoia

LETTERA APERTA

Al Presidente della Provincia di Pistoia Dr.ssa Federica Fratoni

All’Assessore alla Caccia ed alle Aree Protette della Provincia di Pistoia Dr. Rino Fragai

Al Presidente della Commissione Ambiente della Provincia di Pistoia Al Dirigente responsabile del Settore Caccia e Aree Protette della Provincia di Pistoia Dr. ssa Silvia Masi

Al Dirigente del Settore Pianificazione del Territorio Dr. Renato Ferretti

Oggetto: Piano Faunistico Venatorio. Proposte delle associazioni Legambiente e WWF.

Nella fase attuale di rinnovo del Piani Faunistici Provinciali e del Piano Faunistico Regionale le sottoscritte associazioni ambientaliste intendono avanzare all’Amministrazione Provinciale di Pistoia (ed alla Regione Toscana) indicazioni e proposte relative ad alcune delle aree di maggiore rilevanza sotto il profilo Faunistico presenti sul territorio provinciale.
Padule di Fucecchio

Riconosciuto come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi rispettivamente della Direttiva 92/93 CEE (nota come “Direttiva Habitat”) e della Direttiva 79/409 CEE (nota come “Direttiva Uccelli”), il Padule di Fucecchio rientra fra le aree di maggiore interesse a livello regionale e nazionale per quanto riguarda la nidificazione degli uccelli acquatici e la sosta dei migratori che transitano nel nostro Paese.

La Provincia di Pistoia si è distinta per avervi istituito una Riserva Naturale ed aver compiuto degli interventi di gestione del tutto appropriati con le finalità di un’area protetta di tale natura. Restano aperte tuttavia alcune problematiche che limitano pesantemente la disponibilità di habitat per la fauna (in particolare per gli uccelli acquatici in fase di svernamento) e per la fruizione dell’area da parte del pubblico.

Gli ottimi risultati conseguiti nella gestione della Riserva Naturale hanno consentito in questi anni di smorzare molte delle conflittualità che si sono manifestate nel passato ed oggi l’area protetta è considerata un bene comune da difendere ed esibire con orgoglio, un luogo pubblico dove migliaia di persone, cittadini della Valdinievole e non, hanno avuto la possibilità in questi anni di scoprire ed apprezzare la bellezza di un’area unica nel suo genere, dove è possibile osservare in libertà anatre selvatiche, aironi, cicogne, gru ecc.

Per questo riteniamo che siano maturi i tempi per superare le criticità, che da tempo sono oggetto della nostra critica costruttiva, e per compiere un ulteriore passo in avanti. Ci riferiamo, nell’ambito della pianificazione in oggetto, alla necessità di ampliare la superficie protetta e di regolamentare in maniera più appropriata l’attività venatoria nell’Area Contigua alla Riserva Naturale.

Le nostre proposte sono le seguenti:

  1. Misure volte ad ampliare la superficie protetta:
  • applicazione dell’art. 14 della L.R. 3/94 (zona di protezione) nell’area denominata “il Coccio”, fra il confine ovest della Riserva Naturale (Area Righetti) e l’argine strada (circa16 ettari), con previsione di ampliamento della Riserva Naturale.
  • conferma dell’applicazione dell’art. 15 (oasi di protezione) nell’inteso settore meridionale del SIC/ZPS Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone (a sud della via Comunale delle morette), con ampliamento della stessa all’area nella quale è prevista la realizzazione di un bacino di stoccaggio delle acque in base alla progettazione definitiva collegata all’accordo di programma relativo alla riorganizzazione del sistema di depurazione delle acque della Valdinievole. Conferma della previsione di inserimento dell’area nella riserva naturale del Padule di Fucecchio.
  1. Modifica del regolamento relativo alla caccia ed alla pesca nell’area contigua, nei seguenti termini:
  • limitazione della caccia ai soli iscritti all’ATC n°16;
  • introduzione di limitazioni sul numero di giornate settimanali;
  • limitazione della caccia al beccaccino al periodo 1° ottobre – 30 novembre con limite di carniere fissato a 2 esemplari/giorno;
  • divieto dell’uso e della detenzione dei pallini di piombo su tutta la superficie ricadente nella ZPS.
  1. Trasferimento in altro sito dell’”area di addestramento cani con sparo” situata all’interno dell’area contigua alla Riserva Naturale, fra il Bosco di Brugnana e il Rio Bagnolo.

Le proposte di cui al punto 1 sono volte a recepire quanto contenuto nella Delibera della Giunta Regionale n. 644 del 5 luglio 2004, che reca le indicazioni gestionali dei SIR, SIC e ZPS della Toscana. In essa si sottolinea la necessità di ampliare la superficie protetta (intervento classificato a priorità molto elevata). L’ampliamento dell’Oasi di Protezione all’area destinata a bacino di stoccaggio delle acque risponde (ovvero ad almeno 250 metri dalle sponde) soddisfa le prescrizioni avanzate dalla Regione Toscana in sede di VIA dell’opera.

Le misure di cui al punto 2 ricalcano in sostanza le proposte già da noi avanzate in sede di discussione del regolamento in questione e che in tale fase furono in blocco respinte. Buona parte di esse rispondono all’esigenza di applicare normative vigenti finora disattese, come il divieto per i non residenti di esercitare la caccia nelle aree contigue a parchi e riserve naturali, già previsto dalla L.N. 394/91 ( l’art. 32, terzo comma, stabilisce che l’esercizio della caccia nelle aree contigue di parchi e riserve naturali è consentita soltanto nella forma controllata e riservata ai soli residenti dei comuni dell’area naturale protetta e dell’area contigua), o di rendere concretamente applicabili norme già introdotte, come nel caso del divieto di detenzione delle munizioni caricate con pallini di piombo. La limitazione del numero di giornate settimanali di caccia anche nei mesi di ottobre, novembre e dicembre rappresenta la sola possibilità concreta di diminuire il disturbo causato dall’attività venatoria e ed la misura raccomandata dall’ISPRA a tale scopo nelle zone umide. La proposta relativa al beccaccino deriva da quanto indicato dal Centro di Ricerca, Documentazione e promozione del Padule di Fucecchio al fine di rendere maggiormente sostenibile il prelievo venatorio su questa specie.

La misura proposta al punto 3 è motivata dal forte disturbo provocato durante tutto il corso dell’anno dall’area di addestramento cani con sparo. Oltre alle detonazioni, frequenti anche in periodo primaverile ed estivo, occorre considerare il disturbo provocato dai cani che spesso sfuggono alla custodia dei proprietari ed entrano nel Bosco di Brugnana, penetrando fino nella Paduletta di Ramone, distante in linea d’aria poche centinaia di metri. Peraltro non risulta sia stata compiuta una appropriata valutazione di incidenza di tale istituto rispetto agli impatti sul SIC/ZPS Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone.

Sollecitiamo infine un serio confronto sulla gestione dell’area denominata Aione, con particolare riferimento ai fondi di proprietà del WWF. Crediamo che la Provincia di Pistoia debba farsi carico di mediare le posizioni e ricercare soluzioni tecnicamente corrette per consentire in futuro di inserire almeno parte di quest’area nella riserva naturale, sanando una situazione che vede da tempo l’associazione fortemente penalizzata, in quanto privata della possibilità di perseguire le proprie finalità su un proprio bene ricevuto in dono a tale scopo.
Alta Valle del Pescia

Parte del SIC Alta Valle del Torrente Pescia di Pescia è stata recentemente oggetto di una argomentata proposta di istituzione di una Riserva Naturale avanzata da Legambiente Valdinievole. Fra gli elementi di pregio naturalistico vi è anche la valenza faunistica, per le numerose specie legate ai pascoli, alle aree forestali e al torrente.

I valichi presenti lungo la linea di crinale che fa da spartiacque fra il bacino del Pescia e quello del Torrente Lima rappresentano aree di particolare interesse per il transito di uccelli migratori.

Si propone l’istituzione di una zona di protezione (art. 14) sulla parte del SIC di maggiore interesse faunistico, con particolare riferimento alla sosta ed allo svernamento dell’avifauna migratoria.

Sulla base della localizzazione delle principali emergenze del sito, considerata la necessità di assicurare un’adeguata tutela ai flussi di uccelli migratori che utilizzano i valichi situati lungo la linea di crinale posta all’estremità settentrionale del sito, ed inoltre tenuto conto delle opportunità relative alla promozione di attività turistico – ricreative e didattiche, la proposta di perimetrazione da noi formulata è così definita:

A nord il perimetro segue il confine del SIC (che equivale anche al confine amministrativo del Comune di Pescia ed in gran parte al confine di provincia).

Ad est il perimetro continua a seguire il confine del SIC fino al punto nel quale quest’ultimo interseca il tracciato stradale che collega Pontito a Stiappa. Da qui il perimetro segue la strada, fino a Pontito, per poi puntare in direzione sud e tagliare i fossi Torbola e Rezzano immediatamente a monte della loro confluenza.

A sud il perimetro segue il tracciato che da Casa Guidotti scende verso il Torrente Pescia di Pontito, e, raggiunta l’asta fluviale nel punto di confluenza del Fosso Mocampo, corre ancora in sinistra idrografica del torrente per circa 250 metri. Tagliato il torrente Pescia di Pontito il perimetro risale tagliando ortogonalmente le curve di livello in direzione della punta meridionale dell’abitato di Stiappa, fino a lambire quest’ultimo.

Ad ovest il perimetro corre lungo il margine orientale dell’abitato di Stiappa, e, mantenendosi parallelo alla medesima curva di livello, giunge ad intersecare la strada comunale per Pontito, dove incontra di nuovo il confine del SIC. Da questo punto in avanti il perimetro segue la perimetrazione del SIC.

Pian del Conte e Crinale appenninico – Poggio Fratone – Le Roncole

Si tratta di un’area di particolare pregio naturalistico, posta fra le valli dei torrenti Verdiana e Volata (affluenti in sinistra idrografica del torrente Lima) a quote inferiori rispetto al crinale principale di questo tratto appenninico. Essa è costituita da pascoli montani ancora utilizzati, pascoli in abbandono, prati da sfalcio (Pian del Conte) e aree boschive.

La fauna vertebrata è quella legata ai pascoli montani, con presenze importanti di uccelli di ambienti aperti di interesse conservazionistico, come l’Averla piccola e il Codirossone. L’area risulta inoltre di elevato interesse anche in periodo autunnale e primaverile per la sosta di numerose specie di uccelli migratori.

Ad ulteriore motivazione della proposta che segue di segnala la notevole frequentazione per attività escursionistiche della sentieristica esistente.

Si propone per quest’area l’istituzione di una zona di protezione (art. 14). Si avanza inoltre la proposta di inserimento nel SIC Monte Gennaio – Monte Spigolino.

ANPIL La Querciola di Quarrata

La Querciola di Quarrata risulta fortemente penalizzata, sia sotto il profilo faunistico che dal punto di vista della pubblica utilizzazione per scopi ricreativi, a causa della persistenza dell’attività venatoria. In particolare la caccia agli uccelli acquatici limita drasticamente la presenza di anatre, limicoli e aironi a causa degli abbattimenti e del disturbo.

Si propone pertanto l’istituzione di una zona di protezione (atr. 14) sull’intera superficie ricadente nell’ANPIL.

Colle di Monsummano

Il Colle di Monsummano presenta una vegetazione del tutto peculiare (vegetazione azonale mediterranea) e un ambiente artificiale raro alle basse quote (le pareti di cava). A questi habitat sono legate molte delle specie che hanno motivato da parte delle scriventi associazioni la proposta di istituirvi un’ANPIL, attualmente al vaglio dell’amministrazione comunale.

Si segnalano in particolare la presenza di una coppia riproduttiva di Corvo imperiale (unico sito noto per la provincia di Pistoia) e di una coppia riproduttiva di Falco pellegrino. Entrambe queste specie manifestano sedentarietà e sono pertanto soggette al disturbo causato dall’attività venatoria in periodo autunnale ed invernale.

Fra gli uccelli svernanti si segnalano in particolare tre specie rare, delle quali il Colle rappresenta il solo sito dove è stata rilevata la presenza regolare in inverno: il Picchio muraiolo, il Sordone e lo Zigolo muciatto.

La vegetazione mediterranea, che in periodo autunnale si presenta ricca di bacche, attrae una gran quantità di piccoli uccelli migratori.

L’area è molto frequentata per scopi ricreativi, sportivi e didattici.

Si propone pertanto l’istituzione di una zona di protezione (atr. 14) sull’intera superficie del Colle di Monsummano.
Ringraziando per l’attenzione, si porgono Cordiali saluti.

LEGAMBIENTE CIRC.AGLIANA

LEGAMBIENTE CIRC.PISTOIA

LEGAMBIENTE CIRC.VALDINIEVOLE

WWF PISTOIA