Padule di Fuchecchio



Pistoia: i cassonetti dell’immondizia causano sporcizia e degrado

La meritoria campagna de “La Nazione” di Pistoia, che raccoglie le segnalazioni di cittadini inerenti l’abbandono di rifiuti, il cattivo utilizzo dei cassonetti e la presenza di discariche di varia grandezza, ci dicono essenzialmente due    cose:

  1. Esistono tanti nostri concittadini incivili che, non curanti del pubblico decoro e del rispetto per gli altri, infangano la nostra città con i loro rifiuti. Giova ricordare che la sanzione può essere comminata solo se colti sul fatto, oppure se viene lasciata una qualche traccia che permetta di risalire a chi ha commesso il misfatto. Questa situazione è figlia, tra le tante altre cose, di un momento molto cupo di tutta la coscienza civile nazionale, spesso improntata al più becero degli egoismi personali;
  1. Il sistema della raccolta differenziata organizzata con i cassonetti stradali, lo diciamo da anni noi del WWF, non funziona. Lo dicono i dati: oltre il 40% di raccolta, le città con questo tipo di strumento, non riescono ad andare e Pistoia è tra queste. Il motivo principale è dovuto al fatto che il cassonetto è come una cloaca, in cui tutto si può gettare, praticamente impuniti. E’ un mezzo che de-responsabilizza, sempre a disposizione, giorno e notte e, se viene trovato pieno, nessun problema: si depositano i rifiuti tutto intorno ad esso. Quindi, oltre ad avere limiti fisiologici percentuali, non offre quel grado di purezza che invece una raccolta Porta-a-Porta seria potrebbe garantire. Con questo sistema, il cittadino è chiamato, a casa sua, a raccogliere, in maniera differenziata e corretta, i rifiuti che produce in appositi e diversi bidoncini che poi, quotidianamente, vengono raccolti dagli operatori di Alia (nel nostro caso). Non stiamo più parlando di esempi unici o estemporanei come poteva essere un tempo il Comune di Capannori, stiamo parlando di centinaia di comuni che ormai in tutta Italia stanno adottando questo sistema. Contarina Spa, nel trevigiano, serve in questo modo 556.000 abitanti; Treviso, città paragonabile a Pistoia per dimensioni (85.000 abitanti), è passata dal 50% di raccolta differenziata nel 2014, all’86% attuale. Non solo: sono anche riusciti a diminuire i rifiuti, perché un sistema P.a.p. (Porta-a-Porta) organizzato bene, riesce anche ad incidere sulla produzione di rifiuti. Io cittadino, chiamato di persona, con tariffazione puntuale, a rendere conto dei rifiuti che produco, sono stimolato a produrne meno, ad acquistare meno plastica, meno prodotti ad alto contenuto imballante, ecc Questo non è il futuro, è il presente.

A Pistoia siamo quindi davanti ad una scelta: quella che tutte le amministrazioni hanno fatto fin qui (compresa quella attuale, almeno fino ad ora), ovvero lasciare questo sistema di raccolta, bloccare di fatto la raccolta medesima, incentivare ancor di più una città sporca a causa di comportamenti vergognosi di tanti cittadini e dare adito a chi vuole inceneritori e discariche. Oppure fare la scelta opposta e rivoluzionaria del Porta-a-Porta con sparizione dei cassonetti, grado di raccolta alto ed ottimale, tariffazione puntuale con incentivi progressivi e riduzione dei rifiuti prodotti. Non ci sono terze vie ed il tempo delle decisioni non può più essere rimandato.

Marco Beneforti

Presidente del Comitato per il WWF di Pistoia e Prato

Pistoia, 11/06/2018