Padule di Fuchecchio



Una valanga di si al referendum.E’ stato un successo di popolo.

Il trionfale successo dei 3 quesiti referendari che stavano a cuore al movimento ambientalista, ai comitati, a tanti semplici cittadini, è stato un successo innanzitutto di popolo.Intanto perché alcuni quesiti – come quelli per la rupublicizzazione dell’acqua – erano stati proposti direttamente dal Comitato per l’acqua pubblica che ha fatto un lavoro incredibile in questi anni. Un perfetto esempio di democrazia partecipata che parte dal basso.Adesso l’acqua deve tornare per forza un bene comune in mani pubbliche. E’ il popolo che l’ha deciso e sancito con il voto del 12 e 13 di giugno.Il quesito sul nucleare è stato sostenuto non soltanto dai partiti che l’hanno voluto, ma anche dal Comitato Vota SI per fermare il nucleare, sia a livello nazionale che locale. Ed è importante sottolineare che questo quesito, esclusivamente per colpa del governo, ha avuto una storia travagliata:con il trucchetto della legge che intendeva svuotarne il significato (tentativo spazzato via dall’intervento della Corte di Cassazione), il governo ha di fatto tenuto con il fiato sospeso i comitati, le associazioni, i militanti fino a fine maggio. Ecco perché la straordinaria vittoria di domenica e lunedì – con un’altissima partecipazione anche nella città di Pistoia – è quanto mai agognata, sentita, vissuta.Adesso la politica energetica nazionale deve necessariamente cambiare. Per quanto riguarda il nucleare, possiamo dirci tranquilli come minimo per altri 5 anni (il voto referendario espresso dal popolo vincolerà il legislatore fino al 2016 inoltrato), ma realisticamente si può pensare che passeranno decenni prima di ri-parlare di nucleare in Italia, con buona pace del Dott.Veronesi e di Chicco Testa. E’ infatti la seconda volta che gli italiani dicono un chiaro no a questa forma di politica energetica. A questo punto bisogna cambiare registro.Attenzione però. Ripartire oggi con un dibattito sterile sul mix energetico che rilanci, per esempio, il carbone, la cui combustione è fortemente inquinante e produce le maggiori emissioni di CO2, vorrebbe dire non aver compreso affatto la lezione delle urne. L’Italia deve invece dotarsi di un piano per sostituire i combustibili fossili con le rinnovabili, riducendo nel contempo i consumi di energia. E’ quello che stanno facendo la Germania e la Svizzera, e che si appresta a fare nelle prossime settimane la Scozia. Il risultato referendario impone all’Italia di recuperare il tempo perduto dietro alla bufala nucleare.Per concludere, il WWF di Pistoia porge un sentito grazie a tutti gli elettori, ai militanti dei due comitati, ai tantissimi cittadini che hanno permesso, anche a Pistoia, con il loro pervicace impegno, questo grande successo.

Pistoia, 14 giugno 2011